18 Feb Maurizio Damilano ospite del Lions Club Domodossola
17-02-2014 Domodossola – IL Lions Club Domodossola ha avuto un ospite d’eccezione durante il meeting di giovedì 13 febbraio all’hotel Corona. Alla serata, dedicata allo sport, era presente Maurizio Damilano. Il club ha anche celebrato e premiato, col permesso del suo grande ospite, i soci protagonisti del recente trionfo nei campionati italiani di sci Lions Open.
L’attuale presidente mondiale in carica del Comitato della Marcia della IAAF, la federazione internazionale di atletica leggera, è stato uno dei più grandi atleti italiani degli ultimi cinquant’anni. Fra le sue innumerevoli vittorie a livello nazionale, europeo e mondiale spiccano, nella 20 km di marcia, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, due ori ai campionati mondiali del 1986 e 1991, ori alle Universiadi, ai campionati europei indoor (nella 5 km) ed ai Giochi del Mediterraneo, argenti e bronzi nelle stesse competizioni e 20 titoli nazionali nelle varie specialità della marcia. Detiene, inoltre, dal 1992 il record mondiale della 30 km su pista. Il trionfo del 1980 a Mosca, a soli 23 anni, riempiva un vuoto durato 16 anni per la marcia italiana, dal trionfo di Pamich nel 1964 alle olimpiadi di Tokio.
Maurizio, piemontese di Scarnafigi (CN), iniziò a “marciare” nel 1972, a quindici anni, partecipando ai Giochi della Gioventù, per una scelta che lui stesso definisce strana e casuale. Infatti, allora, non erano ancora motivazioni economiche ad indirizzare le scelte dei giovani atleti talentuosi, ma l’amicizia, il gruppo. In Piemonte c’era una solida tradizione di atleti marciatori, come nella Lombardia del grande Ugo Frigerio, vincitore di tre ori ed un bronzo alle olimpiadi. Fu forte marciatore anche il gemello Giorgio Damilano, mentre l’altro fratello Sandro è stato allenatore dei migliori atleti italiani e lo è tuttora, pur allenando anche la fortissima nazionale di marcia cinese. Nel 2002, in collaborazione coi fratelli, il comune di Saluzzo e la Federazione Italiana di Atletica Leggera, Maurizio ha fondato la Scuola del Cammino di Saluzzo, centro internazionale di allenamento di marcia e di divulgazione del Fitwalking, il cammino della salute. Nel corso del suo intervento Damilano ha ripercorso le tappe della sua lunga carriera, che lo ha visto ai vertici mondiali per quindici anni, in una specialità di grande fatica, che solo la determinazione e “la testa” permettono di praticare così a lungo. Ha parlato anche della grande atletica italiana, dal sommo dirigente compianto Primo Nebiolo ai grandi Dorio, Mennea, Simeoni, Andrei, Cova, Bordin.
Ha ricordato come Nebiolo dicesse sempre che l’atletica leggera, regina di tutti gli sport, avesse una federazione internazionale con più membri aderenti della stessa ONU. I più grandi campioni di ogni sport hanno sempre recepito dall’atletica le loro metodologie d’allenamento. Colla modestia e l’umiltà dei grandi uomini e atleti, Damilano ci ha parlato della sua “fortuna” di non aver patito gravi infortuni nel corso della carriera. A certi risultati si può arrivare soltanto con la passione, anche per l’allenamento, mirato su grandi obbiettivi, che sta alla base di tutto. Di passione si deve parlare per i grandi atleti, non di sacrifici: Sono i minatori a fare sacrifici, non gli atleti. Lo sport è una grande palestra di vita, di enorme valore sociale, basata su solidarietà e socialità, soprattutto in un mondo che sta perdendo certe capacità. La Scuola di Cammino divulga il Fitwalking, l’arte di “camminare bene”, a vari livelli, intesa come libertà, salutismo, sport. L’Italia è tristemente in testa alla classifica dei paesi “sedentari”, con un altissimo 42 per cento di popolazione inattiva. La sedentarietà è una delle maggiori cause di mortalità nel mondo, per la sua diretta influenza su malattie cardio-vascolari e diabete. Negli USA è stato stimato in 700 miliardi di dollari il costo sociale annuo della sedentarietà.
L’interesse degli argomenti trattati con grande professionalità e lucidità da Maurizio Damilano ha dato luogo ad un lungo ed interessante dibattito a fine serata. Grazie al presidente Bruno Stefanetti per aver offerto agli ospiti, fra i quali il Lions Club Verbano Borromeo, l’opportunità di conoscere un’icona dello sport mondiale!
Gianpaolo Fabbri
Domodossola, 17 febbraio 2014