23 Mar “Il Sacro Monte Calvario nel passato e nel futuro dei Lions”
Un meeting, che nelle intenzioni della presidenza doveva stabilire un punto di connessione tra il passato del club ed il suo futuro, alla luce anche delle riflessioni suscitate da Butti stesso all’atto del suo insediamento e riprese in più circostanze.
Quale migliore circostanza per interrogarsi sul cammino futuro del club che volgere uno sguardo al passato e riavvolgere il filo della memoria intorno ad uno dei luoghi simbolo, non solo della città ma del club medesimo, che della rinascita culturale ed architettonica del Calvario è stato uno dei promotori?
Per questo, al fine di dare il giusto risalto alla serata e per qualificarne i propositi il presidente Butti ha chiamato al suo fianco due importanti ospiti: Francesca Giordano e Maurizio De Paoli rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’ente regionale di gestione dei Sacri Monti.
Ad essi, si è aggiunto il socio Franco Falciola, “ospite” in qualità di Vice sindaco e assessore nell’attuale giunta municipale.
Una breve ricostruzione “storica” circa la genesi del legame tra il Lions club domese ed il Sacro Monte Calvario, ha riportato le lancette del tempo alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, alla prima presidenza Pagani.
Dinnanzi allo stato di degrado architettonico del sito il Lions si fece promotore di una serie di iniziative di sensibilizzazione che portarono alla costituzione dell’attuale Consorzio per il restauro e la valorizzazione delle cappelle del Sacro Monte.
Tramite il consorzio, e grazie alla cooperazione di altri enti, quali la Pro Domodossola, l’associazione ex allievi rosminiani, ed il comune stesso, in meno di un decennio vennero raccolti fondi per centinaia di milioni di vecchie lire, con i quali poterono essere avviati i primi importanti lavori di consolidamento esterno delle cappelle, sotto la guida tecnica del socio Alessandro Bonacci.
Calibrato sul presente l’intervento di Falciola, il quale ha posto in evidenza quanto è stato fatto in termini di riqualificazione urbanistica ed estetica dal comune in sinergia ovviamente con l’ente regionale presieduto dalla dott.ssa Giordano.
L’aver ristabilito “fisicamente” il legame ombelicale con Domodossola, attraverso i più recenti lavori sull’asse Via Rosmini – Matterella e l’illuminazione della Via Sacra, pone adesso, ha affermato Falciola, la necessità di rendere il luogo pienamente fruibile in termini turistici con la creazione di strutture di accoglienza adeguate e funzionali.
Dialogo fitto e costruttivo quello che hanno intavolato il Presidente dell’ente di gestione dei sacri monti ed il suo vice, alternandosi nel delineare aspetti positivi e meno positivi di una realtà che deve amministrare ben sette sacri monti.
Giordano non ha potuto che constatare come negli ultimi anni questi ultimi abbiano subito una drastica riduzione di fondi gestionali da parte della Regione Piemonte con una serie di ricadute negative anche in termini di fruibilità dei luoghi stessi per carenza di personale.
Al contempo, però, ha fatto presente le potenzialità di un sistema, quello dei sacri monti, in grado di accedere ai finanziamenti europei grazie al suo inserimento in progetti culturali e turistici di più ampio respiro che la stessa dottoressa Giordano, con dovizia di particolari, ha illustrato.
De Paoli, senza essersi assunto il compito dell’avvocato “del diavolo” ha voluto, però, rimarcare alcune criticità che si delineano sullo sfondo.
Ad esempio i meccanismi non sempre razionali che regolano la macchina amministrativa regionale, come il fatto che i sacri monti non siano più di competenza dell’assessorato alla cultura, ma di quello alla montagna; oppure l’eccessiva lentezza burocratica che moltiplica inutilmente e ritarda processi decisionali, al punto (ha sorriso De Paoli) di aver indotto la dottoressa Elisabetta Sgarbi ad abbandonare la carica che ricopre attualmente Giordano a pochi mesi dal suo insediamento.
Non ultimo, il fatto che la famiglia rosminiana, storicamente depositaria della cura del Sacro Monte Calvario, stia attraversando un declino che porterà, quasi certamente, allo svuotamento fisico di quel luogo.
Cosa succederà allora? Che ne sarà di una struttura capace di centinaia di posti letto, ma priva di una direzione gestionale?
Lions Club Domodossola
Massimo Gianoglio addetto stampa
Info: 347 990 4294 – press@lionsdomodossola.it
Presidente Giorgio Butti