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41° Campionati Italiani di Sci Lions Open – Un grande successo all’Abetone!

Si è conclusa con entusiasmo e grande partecipazione la 41ª edizione dei Campionati Italiani di Sci Lions Open, svoltasi nella splendida cornice dell’Abetone! Le piste innevate hanno accolto atleti e appassionati, regalando emozioni, sfide avvincenti e momenti di autentica convivialità.

L’evento ha confermato ancora una volta l’importanza dello sport come strumento di aggregazione e solidarietà, nel vero spirito Lions. Un enorme grazie a tutti i partecipanti, agli organizzatori e a chi ha reso possibile questa straordinaria manifestazione.

Breve cronica de’ fatti agonistici che occorsero all’armata Brancalione in sul mese di februaro de l’anno di Nostro Signore Duemille venticinque

 

Laddove le potenze ducali de’ Medici e de’ Gonzaga si congiungono sui monti Appennini trovasi Boscolungo (storico toponimo dell’Abetone n.d.r.) locus tenebroso, da morta gora e sempiterne nebbie avvolto.

Lì vi giunse la turba ferina de’ lioni ossolani, per pugnar contra la falange al comando delli terribili fratelli Nesti dei signori di Pistoia.

Tra i vessilli inimici notavasi quello delli soldati di Voemenia che cuciti li occhi parevan esporre come nel dantesco cerchio infernal.

Li lioni ossolani stavano in postura guerresca dietro al loro Capitano, Boriolo delle Bande Nevi; accompagnato da Filippo, sua semenza, e dal giovin cadetto Brando degli Umberti.

Reggeva lo stendardo della compagnia lionesca Messer Garin de’ feudi Meggiani, homo sanza lettere, ma di piglio audace e schietto; mentre al di lui fianco, con l’elmo già serrato e lo guanto sull’elsa, montava Laurino de Moconia.

Nell’antelucano umidore le froge equine, a tratti bizzose, avvertivano l’approssimarsi della pugna. 

Dappresso a Laurino distinguevasi li cavalieri Uderzo de Brazzorotto e Villan de’ signori di NeuroPatia, smaniosi di rinnovar la fama della loro audacia; terzo, ma sol per conto, stava nella sua austera portanza Fantono de’ Frezzini, che nelle fosche brume attendeva di gettarvisi.

Un poco in disparte, drizzato sulle staffe per meglio lungi mirare la schiera inimica lo cesarèo Benso della schiatta longobarda dei Ghe-Bensi-Mi pingeva con la mente la miglior strategia.

Lo Turco e lo Adriano Sarazzeno, che del Soliman loro avo ancor serbavano il grifagno occhio che a tanti cristiani il sangue nelle vene ghiaccia, scrutavano tra la turba avversa il fiero pasto che acquietar la loro brama avrebbe.

Novelle Ippolita et Camilla, scoperto l’un de’ seni per la pugna fra tumultuosi ululi, serravano le fila degli impavidi lioni le amazzoni lionesse Donna Franzina delle Mondate e Donna Selva de Pastore Zuccono.

– Laureati di Gloria invitta, o prodi, il Parnaso vi attende! Fatti non foste per viver come bruti…e nemmeno per giungere come secondi! –

Solenne nell’aere greve risuonò l’auspice.

E nel volger lo capo laddove eravi piantato colui che la favella mosse i prodi ossolani riconobbero Bonaccio de’ Bonacci d’Alta Villa, misso dominico della schiatta leonina che con la mano levata benedire pareva.

Credetemi messeri e dame: non scaramuzza ma pugna feroce fu quella che si ebbe tra le fosche brume di Boscolungo; che ancor oggi se ne conserva memoria tra li rustici montanari de l’Abetone.

E de’ fatti che ho narrato niuno assicurovi risuoni falso o mendace; e che cascandomi le brache lo cul mi faccia trombetta se a vossignori la mia favella non è parsa netta.

weserve

Lions Club Domodossola
Massimo Gianoglio addetto stampa
Info: 347 990 4294 – press@lionsdomodossola.it
Presidente Alessandro Bonacci