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Bruno Rota “L’ascensore Sociale”

Vivace meeting quello di venerdì 12 ottobre in compagnia di Bruno Rota, introdotto dal Presidente Fabbri come una “eccellenza ossolana” della quale andare orgogliosi.

Un curriculum, quello di Rota, che parla per lui: dopo essersi fatto le ossa in alcune importanti aziende a partecipazione statale a cavallo degli anni Novanta, approda, a partire dagli anni duemila, al settore dei trasporti come Direttore Generale di Milano Serravalle S.p.A. e, successivamente, di Atm S.p.A. Per la sua competenza e professionalità, nel 2017, sarà chiamato a Roma a gestire ATAC azienda dei trasporti della Capitale; incarico al quale rinuncerà pochi mesi dopo per gravi dissidi con l’amministrazione comunale guidata dall’attuale sindaco Virginia Raggi.

Rota, però, preferisce orientare il suo intervento su di un tema a lui caro: l’interruzione di quel meccanismo virtuoso che per decenni ha consentito a molti italiani operosi di ascendere socialmente e fare carriera. E lo fa ricordando proprio l’art.3 della Costituzione, che ne incarna il presupposto morale. Supportato da una serie di dati macro-sociali ed economici, Rota sottolinea come il contesto socio – culturale odierno sia esposto a due minacce crescenti: il rancore delle classi meno abbienti nei confronti di quelle benestanti e la svalutazione delle competenze sia in ambito professionale che politico; concetto quest’ultimo sintetizzato da Rota attraverso la figura dello “spiegatore”. L’appassionata requisitoria del nostro ospite si è poi focalizzata sulla scuola italiana, sulle sue difficoltà nel supportare una vera crescita culturale e meritoria. A tal proposito, Rota ricorda che una società poco istruita ed incapace di utilizzare gli strumenti critici a disposizione, non solo si auto condanna all’emarginazione rispetto agli altri paesi occidentali, ma espone i suoi cittadini al pericolo che essi “abbocchino” alle ricette facili che gli “spiegatori” ai più alti livelli politici proporranno loro.

La partecipazione appassionata di un numero significativo di soci, in termini anche di franca dialettica, conferma l’importanza della questione sollevata da Bruno Rota. Pressato (in maniera discreta) dal Presidente Fabbri il gradito ospite ha poi spaziato sulle spinose questioni inerenti alla sua breve esperienza come Direttore Generale dell’Atac, svelando anche interessanti retroscena, ahinoi non edificanti, circa la commistione perversa di affari e maneggi politici che si celano dietro questa grande azienda.

 

Lions Club Domodossola
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Presidente Gianpaolo Fabbri