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Don Camillo e Peppone, da Brescello a Domodossola

Il titolo della serata “Don Camillo e Peppone, da Brescello a Domodossola” poteva far supporre una rievocazione in salsa domese delle celeberrime diatribe ideologiche tra i due personaggi resi immortali dalla penna di Guareschi.

Per questo, forse, al Corona si è rischiato il sold out di soci ed affini; per la curiosità di vedere cosa sarebbe accaduto ponendo a confronto il sindaco Lucio Pizzi (affiancato dal vice Angelo Tandurella) ed il parroco don Vincenzo Barone.

Invece, nulla di tutto ciò.

Serata deludente, dunque? Affatto.

Serata all’insegna del fair play e del sincero e reciproco rispetto tra le due più rappresentative figure istituzionali della comunità.

Pizzi, riallacciandosi alla prima partecipazione ad un nostro meeting, all’indomani della sua elezione a sindaco (quasi due anni or sono) ha tracciato un’ideale bilancio rispetto agli intenti programmatici espressi allora, focalizzando il suo discorso su tre punti: sanità, immigrazione e sviluppo della città.

Per ognuno dei punti sopraccitati il sindaco ha fornito un elenco degli interventi fino ad oggi approntati dalla sua giunta con i relativi costi, soffermandosi in particolare su quelli di maggiore interesse per la collettività, come l’ampliamento della Casa di Riposo e l’edilizia scolastica.

Al parroco, don Barone, ha riservato l’ultima parte del suo intervento, manifestandogli tutta la sua stima ed apprezzamento per quanto sta facendo a favore della comunità.

Interessante si è rivelato anche l’intervento del vice sindaco Angelo Tandurella, incentrato su Domosofia, il “festival dei saperi” da lui stesso promosso con grande entusiasmo lo scorso anno e subito affermatosi come uno degli eventi più rilevanti del panorama culturale provinciale.

Lo confermano i numeri della seconda edizione, mentre la terza è già in cantiere.

“Don Camillo” alias don Barone ha parlato per ultimo rievocando lo stato d’animo e le emozioni alla sua venuta a Domodossola, sei anni or sono.

Di come, in maniera discreta, ma decisa, abbia affrontato la sua missione ponendosi (parole sue) a volte in testa, a volta in mezzo e poi in coda al “gregge” dei fedeli, secondo un itinerario di crescita collettiva.

Al sindaco ha ricordato l’omaggio che gli ha fatto della fascia tricolore, che tutti i sindaci indossano; cogliendo in quel simbolo una similitudine con la stola esibita dai diaconi all’interno della Chiesa, a sottolinearne l’impegno al servizio della comunità.

C’è stato, infine, il tempo per un omaggio personale del nostro presidente al sindaco (un paio di guanti da portiere) prima che fosse introdotto un ospite particolare: Karsten Milig, past president del Lions Club Zurigo “città vecchia”.

Il consocio elvetico con lodevole sforzo ha espresso il suo apprezzamento nei confronti di Domodossola (dove da poco ne ha fatto la sua seconda dimora) ed ha letto un saluto istituzionale sempre in italiano.

L’omaggio a tutti i presenti di una deliziosa confezione mignon di cioccolatini zurighesi ne ha decretato il trionfo.

Ricordiamo, infine, che al tavolo della presidenza sedeva un altro gradito ospite: il dott. Danilo Centrella, direttore del reparto di urologia ASL VCO, nonché sindaco in territorio varesino del comune di Cocquio Trevisago.

Lions Club Domodossola
Massimo Gianoglio addetto stampa
Info: 347 990 4294press@lionsdomodossola.it
Presidente Gianpaolo Fabbri