Il primo meeting marzolino, dopo la parentesi carnevalesca a Venezia ed i campionati di sci all’Abetone, ha visto il club riunirsi all’insegna del bene più prezioso che abbiamo: la vista.

Una scelta, quella del Presidente Bonacci, volta a rinnovare, ad un secolo esatto di distanza, il ricordo di una dei primi “service” che Melvin Jones approntò, accettando l’invito della scrittrice sordo – cieca Helen Keller.

Per l’occasione è stato invitato a discettare sul tema il dott. Romolo Protti, dal 2019 Direttore SOC Oculistica ASLVCO degli ospedali San Biagio di Domodossola e Castelli di Verbania.

Al suo fianco, anche nel lavoro, è intervenuto il nostro socio Marco Bordin, anch’egli medico oculista e chirurgo presso la struttura ossolana.

Il dott. Protti ha parlato per primo, illustrando le complesse funzionalità che sovraintendono al senso della vista umana e le principali casistiche patologiche ad essa afferenti.

Ad esempio il glaucoma (seconda causa di cecità nel mondo) altrimenti detto il “ladro silenzioso” che altera la percezione del campo visivo anche se si hanno dieci decimi; la maculopatia, disturbo della retina molto diffuso tra gli over 70 (1 persona su 3 ne risulta affetta); il cheratocono, malattia degenerativa della cornea che, confermano le statistiche, colpisce le fasce più giovani, a partire dai 10 anni, fino alla prima età adulta.

Il dott. Protti ha, inoltre, sinteticamente descritto le potenzialità (in parte già in essere) dell’IA al servizio della chirurgia oculistica e di come il nosocomio domese sia una realtà all’avanguardia in questo settore, in particolare nel trapianto di cornea.

Il nostro socio Marco Bordin, con l’ausilio di filmati e animazioni al computer, ha esposto le problematiche relative al disturbo della cataratta, l’occlusione del passaggio dell’immagine attraverso il cristallino.

Invecchiamento, ma anche fattori come il diabete, sono all’origine di questa malattia che Bordin affronta chirurgicamente presso il San Biagio con l’ausilio di strumentazioni di ultima generazione; e che, ha ricordato in chiusura il nostro socio, ha visto nel 2023, nella sola provincia del VCO, ben 1700 casi affrontati.